Archivio di Stato di Padova, Corte d’Assise Straordinaria, b. 868, fasc. sentenza n. 448 su Marzon Bruno et al., f.s., foglio 33

Ill.mo Dottor Cappello Mando mio cognato a nome mio per esprimervi il mio pensiero, mi dispiace però di non venire io in persona dato che no mi sento bene. Queste continue sofferenze che ho molto tempo mi stringono il cuore mi impediscono di venire da voi. Sono esausta di tutto e confido sulla vostra solerte giustizia affinché giudichi il caso di mio marito come fosse suo fratello. Fiduciosa, attendo. Rispettosi ossequi, Zurlo Celestina. Cittadella 16-7-45

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