L’anno millenovecentoqurantacinque addì 7 luglio nelle carceri mandamentali di Cittadella avanti al dott. Giorgio Giaretta e Rebellato Albino è comparso Bruno Mazzon. A.D.R. Il Trevisani Alfredo è venuto un giorno a casa mia a informarmi che un certo Zurlo era andato nel suo negozio a chiedere dei denari per il Comitato di Liberazione Nazionale nella misura di Lire 10.000, significando che le espressioni dello Zurlo erano le seguenti: è ora di finirla di rimanere alla finestre e di prendere una posizione precisa ed esatta, rimanere da una parte o dall’altra. Il Trevisani dette una risposta negativa asserendo che se fosse stato per cosa sportive l’avrebbe data. Dopo circa otto giorni è ritornato nuovamente da me ripetendomi la storia dello Zurlo aggiungendo inoltre che in località Calandrine c’erano 5 inglesi. MI specificò che lui si aveva il fiuto del poliziotto! Non conoscendo lo Zurlo ed incuriosito volli interessarmi del caso e quindi mi recai in municipio da Viale a chiedere se conoscevano lo Zurlo e che cosa sapevano dello stesso. Todeschini che era presente andò a prendere il cartellino dello Zurlo ma siccome la fotografia era di data molto anteriore disse che era impossibile riconoscerlo. Perciò non lo presi. Mi recai dalla Sig. Miotti Giuseppina e chiesi se conosceva un certo Zurlo alla sua risposta affermativa, le dissi che temevo che corresse un grave pericolo in quanto che era avvenuto il colloquio Trevisani-Di Velo. Per quanto riguarda la denuncia dello Zurlo nient’altro so. Interrogato nuovamente sul caso Zurlo precisa: Un giorno sono andato da Trevisani accompagnato da Di Velo e da Segato a prendere delle bottiglie di cognac. Ad un dato momento il Trevisani e il Di Velo si sono appartati. Pochi giorni dopo è avvenuto l’arresto dello Zurlo. Dichiaro che il Di Velo mi faceva paura dato che una volta mi disse che se lo avessi tradito mi sarebbe costata cara. Mazzon Bruno