Archivio di Stato di Padova, Corte d’Assise Straordinaria, b. 866, fasc. sentenza n. 445 su Cursio Raffaele e Callegaro Primo, foglio 217

VERBALE DI ISTRUZIONE SOMMARIA (Art. 389 e segg. Cod. proc. Pen.) L’anno 1946 il giorno quindici del mese di luglio in Padova Avanti a Noi Dr. Avv. Dino Segni assistiti dal sottoscritto E’ comparso Fortin Augusto di N.N., di anni 33, nato a Monselice ed ivi domiciliato, manovale. Depone = la sera del 30 ottobre 1944, alle ore 9.30 si trovava riunito in Galzignano, presso la famiglia Celadin, il comando del Battaglione Falco. In tutto eravamo nove persone. Fuori era di guardia il garibaldino Muraro, chiamato Nembo. A un certo punto si è visto spalancare la porta ed entrare Curzio Raffaele, Rinaldi e il capitano Meneghini che è stato giustiziato, nonché altri due individui in abito civile, che non ho conosciuto, assieme a parecchi militari tedeschi delle S.S. Il Curzio comandava l’operazione. Anche i tedeschi erano ai suoi ordini. Appena entrato il Curzio sparò una raffica di mitra, che colpì mortalmente il capitano medico Orlandini, morto dopo qualche giorno in seguito alle ferite Quindi gli altri, me compreso, furono tradotti alla caserma delle S.S. tedesche di via Diaz. Successivamente furono fucilati a Luvigliano. La sentinella partigiana che era fuori dalla porta fu anche essa ferita e in seguito fucilata a Faedo. Rispondeva al nome di Muraro ed aveva il nome di battaglia “Nembo”. Il Curzio, appena noi con le mani legate eravamo fuori della porta, gettò nell’interno una bomba a mano. Il dott. Orlandini può, benché ferito mortalmente, era riuscito, a quanto appresi in seguito, a guadagnare, strisciando a carponi, il lvello, per cui era fuori del raggio d’azione della bomba. D.R. Non ho mai conosciuto il Dacci Nicola. Non è improbabile che fosse uno dei borghesi di cui ho parlato. Escludo però che sia stato lui ad uccidere il dottor Orlandini. Nell’operazione fu anche ferito un maresciallo russo, ma non posso dire da chi, certo non da Cursio che aveva in quel momento rincorso il padrone di casa, Celadin Pasqualino, che aveva tentato di sfuggire alla cattura, nascondendosi in cantina. Il poveretto fu, appena trovato in cantina, bestialmente bastonato dal Curzio. L’ho visto orrendamente sfigurato dai colpi di calcio di mitra. D.R. Erroneamente da chi è compilato la denuncia che ho firmato tener leggere è stato nella mia denuncia del 3 dicembre 1945 indicato l’autore dell’omicidio del dr. Orlandini nella persona del tenente Meneghini, giustiziato dai patrioti nei giorni dell’insurrezione. Ripeto che ho visto perfettamente che è stato il Curzio a sparare la raffica di mitra che colpì il dr. Orladini e quindi a lanciare nell’interno della cucina di casa Celadin la bomba a mano. L.C.S. Fortin Augusto

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