Esame del Testimone con giuramento.
Fattosi entrare in udienza il testimone Furlan Cesira Il Sig. Presidente previa ammonizione ai sensi dell’art. 142 c.p.p. gli legge la formula: “Consapevole della responsabilità che col giuramento assumete davanti a Dio ed agli uomini giurate di dire tutta la verità e null’altro che la verità”. Il testimone, stando in piedi, a capo scoperto, pronuncia la parola “Lo giuro”. Richiesto delle sue generalità, risponde: Sono e mi chiamo: Furlan Cesira ved. Greggio fu Napoleone di anni 42 n. e res. Monselice. Interrogato in merito ai fatti della causa risponde: Il 18/10/44 mio figlio fu rastrellato e deportato in Germania, fu arrestato da 17 persone, tra cui c’erano il Curzio-Rinaldi, un altro figlio della classe 1927 fu arrestato per 42 gg. E poscia obbligato al lavoro. Non so se furono seviziati. In un primo tempo avevano permesso che portassi del cibo al figlio ma poi mi vietarono, ed io ricevevo notizie da loro che avevano fame. Pure io fui arrestata con i figli. A tal punto l’imputato Curzio contesta la circostanza. ADR In casa mia hanno fatto una perquisizione violenta. A tal punto esaurito il testimoniale a carico e a discarico la difesa del Callegaro chiede lo stralcio del processo nei confronti di questi in quanto non è stato sentito il teste Marescaillo Barbieri il quale avrebbe dovuto deporre su alcune circostanze importanti a discarico del Callegaro. Il P.M. si oppone allo stralcio atteso il processo ormai matura. La parte civile e la difesa del Curzio sono indifferenti. La Corte rimette la decisione nel merito