viene interrogato Compagnin Giovanni: “Fui arrestato e percosso dal Di Velo con pugni e schiaffi. Egli mi minacciò con la canna della pistola alle tempie. Dopo tre ore d’interrogatorio fui messo in libertà”. Nello stesso foglio interviene anche Mantovani Giuseppe: “In quella circostanza mio cognato ebbe uno schiaffo dal Di Velo”.